Camilleri sviluppa la propria attività letteraria in una duplice direzione: da storico che dà forma narrativa alle sue indagini e da cronista di Vigàta che scrive il "giornale di bordo" di una navigazione a vista dentro le disfunzioni, gli abusi, i crimini, le collusioni delinquenziali, le intimidazioni mafiose, la corruzione, le truffe, i guasti morali, politici, istituzionali, di un paese fin troppo reale. Scopo di questo intervento è tracciare un quadro quanto più esaustivo possibile della presenza di alcuni episodi di cronaca "vera" che se da una parte servono all'autore per creare la propria trama, dall'altra possono essere un valido esempio per quanto riguarda la storia del paese Italia da insegnare e far conoscere. Per Camilleri il giallo è il genere più legato alla ricerca della verità, quello che più di ogni altro evidenzia "l’inafferrabilità delle cose", l’impossibilità di stabilire con certezza come siano andate davvero. Le storie create da questo autore, tendono sempre ad un’indagine della realtà, ad una volontà di conoscenza lucida e insieme incuriosita.