A seguito dell´espansione spagnola lungo il Mediterraneo, l´imperatore Carlo V e poi suo figlio, Filippo ll si rivolsero a ingegneri italiani per la realizzazione di mura e città, affidandosi alla loro esperienza e conoscenza. Una delle città nordafricane con un´intensa presenza di ingegneri italiani fu Melilla. Qui, alla
fine del XVI secolo fu eretta una chiesa per volontà di Filippo ll, fino a oggi poco studiata e di cui non si conosceva l’attribuzione. Le ricerche svolte hanno potuto individuare il nome del progettista in Giacomo Palearo Fratino. È importante notare che si tratta di un’opera che fuoriesce dal campo usuale di attività
dell’ingegnere, generalmente limitato alla costruzione di mura, bastioni e difese: questa è infatti la sua unica chiesa conosciuta. L’impianto originario è stato conservato in buona parte della sua struttura, nonostante gli ampliamenti barocchi, e sono visibili riferimenti a trattatisti italiani del XVI secolo, come Giacomo Barozzi da Vignola o Sebastiano Serlio, nel disegno dei portici o degli archi interni, oltre che nel sistema di proporzionamento basato sul rettangolo aureo.