L’inasprimento della situazione politica del XX secolo trova negli eventi internazionali il luogo privilegiato per l’affermazione delle ideologie dei Paesi ospiti da diffondere sia ai visitatori che agli altri Paesi partecipanti. È così che i Padiglioni nazionali diventano inevitabilmente oggetto di propaganda e il linguaggio architettonico utilizzato diventa parte fondamentale di una logica rivendicativa di un'identità collettiva non sempre reale. Il caso specifico dell'Esposizione Internazionale di Parigi del 1937 è paradigmatico, essendo specchio del suo tempo e delle tensioni nazionali, nata sotto gli auspici della pace, risulta il più evidente esempio di binomio tra Potere e Architettura.