Il grande Papiro Magico di Parigi (PGM IV) mostra una forte convergenza di tecnica rituale (mageutiké techne) e di discorso teologico (logos tes theologias). Ne risulta una "nuova teologia" in cui le tradizioni religiose dei vari popoli del Mediterraneo convergono e si fondono in una vasta prospettiva cosmosofica dalle forti connotazioni solari. In particolare è presente un ricco patrimonio mitologico egiziano che conferma l'importanza della tradizione rituale e teologica egiziana nella formazione di quell'originale "amalgama" culturale costituito dalla magia tardo-antica. Si conferma in pari tempo il rilievo del tutto centrale della vicenda drammatica di Osiride, con le connesse figure di Iside, Horus, Anubis, Thot e Seth, quale modello di riferimento nelle formule e nelle azioni rituali utilizzate dall'operatore magico al fine di ottenere i risultati previsti, con speciale attenzione alla sfera oracolare e a quella della magia erotica.